Dal 1995 al 1996
Il 1995 fu un altro anno di grandi successi, primo tra tutti quello ottenuto alla Mille Miglia, che vale la pena di essere raccontato.
Bruno Ferrari, con la sua nuova Abarth Zagato 750, era in lista d'attesa per la partecipazione alla gara.
Come vuole la prassi, gli equipaggi in lista d'attesa attendono il termine delle operazioni di punzonatura in Piazza della Vittoria. Quasi ogni anno capita che alcune vetture accettate non giungano a Brescia, venendo sostituite da una tra quante sono in attesa.
All'ultimo momento, Ferrari restò senza navigatore, decidendo si presentarsi comunque in piazza.
Beppe Salza si trovava lì per salutare gli amici della Scuderia che punzonavano.
Quando la vettura di Ferrari fu estratta tra le partenti, alle sei del pomeriggio, il nuovo equipaggio fu in un attimo costituito.
Senza aver mai provato prima, Ferrari-Salza dominarono la "corsa più bella del mondo", arrivando da trionfatori in Viale Venezia.
Le vittorie assolute del 1995, in totale, furono sei. Successi e piazzamenti dei propri equipaggi valsero alla Scuderia la vittoria del Trofeo Saima-Avandero, che teneva conto dei risultati ottenuti nel Challenge HRCI.
Alla fine di quell'anno, Giacomo Bontempi - il Presidente della rifondazione - constatando l'ottimo andamento della Scuderia, ritenne esaurito il suo compito, com'era nei patti all'atto della sua elezione.
Chiese quindi al Consiglio di rimettere il suo mandato; tenendo conto del già gravoso impegno quale Presidente dell'Automobile Club di Brescia, la sua richiesta fu a malincuore accolta, con la condizione che Bontempi continuasse a far parte del consiglio direttivo.
Identificare la figura del nuovo Presidente fu facilissimo, contrariamente alla procedura che vorrebbe che la carica sia assegnata in consiglio, l'assemblea dei soci acclamò Ugo Gussalli Beretta, che entrò in carica il primo gennaio 1996.
Al suo posto, la carica di vicepresidente fu assunta da Paolo Mazzetti, mentre Donato Benetti fu nominato nuovo segretario; Roberto Gaburri sostituì Silvestro Specchia nell'incarico di tesoriere.
Sotto l'aspetto sportivo, il 1996 fu l'anno di Bruno Ferrari ed Ezio Pasini che conquistarono quattro delle nove vittorie assolute della Scuderia; tra i loro successi gare prestigiose quali Winter Marathon, Circuito di Cremona, Quattro Regioni Anciennes e Castell'Arquato-Vernasca.
A testimonianza del clima goliardico di quel periodo, si deve ricordare la sfida tra Scuderie che si svolse alla Winter Marathon. La milanese Sant'Ambroeus e la Squadra Corse Officina Ferrarese sfidarono la Brescia Corse ad una competizione che avrebbe tenuto conto dei risultati dei migliori tre equipaggi di ciascuna scuderia. La posta in palio fu stabilita in un colossale cesto gastronomico, colmo di specialità locali, che i perdenti avrebbero messo a disposizione dei vincitori.
Inutile dire che si banchettò a cappelletti e cassuela, alla salute di ferraresi e milanesi.
Per la seconda volta la Scuderia ottenne la vittoria del Trofeo Saima-Avandero.
Novità dell'anno fu anche il reperimento dell'agognata sede, dopo alcuni anni di gradita ospitalità da parte dell'Automobil Club di Brescia.
Molto semplicemente, la nuova sede fu scippata al Presidente, che mise signorilmente a disposizione la sua abitazione presso la Beretta Armi di Gardone V.T..